Denicolai & Provoost + 6 fumetti d’artista
Cosa sono i fumetti d’artista davvero? Ecco sei esempi dalla collezione Denicolai & Provoost, artisti a loro volta
Al duo belga Denicolai & Provoost piacciono le appropriazioni spiritose. La recente retrospettiva allo SMAK di Gand – una sorta di catalogo di 25 anni di lavoro – ne offre un ampio campionario. Per esempio, i due vestono allo stesso tempo i panni del pasticciere e dell’assessore alla cultura quando, per la piccola città di Genk, propongono di produrre torte al posto dei tradizionali monumenti commemorativi. Si fanno curatori, e tra loro organizzano una mostra raccogliendo e mostrando oggetti presi dalle vetrine dei negozi cittadini con lo scopo di elevare il dilettante allo stato della grande istituzione. Incasinano film d’animazione, creando una paffuta installazione video con l’altrimenti “carino” universo zoomorfo disneiano. È come se il pane e il burro di Denicolai & Provoost fossero forme d’arte, e non arte, o un’arte delle forme d’arte.
Li abbiamo incontrati qualche settimana fa nel loro studio di Bruxelles, per parlare di fumetti. Fumetti d’artista, per esser più precisi. In ragione della loro competenza in questa forma d’arte, abbiamo chiesto a Denicolai & Provoost di offrirci una scelta di artisti che disegnano fumetti, un vero amore per loro, come le figure del panettiere, dell’architetto, dell’urbanista, del regista, ecc. Abbiamo così scoperto la loro collezione di fumetti d’artista vanta alcune gemme, di cui vi proponiamo una selezione documentata da alcune tavole, le più significative, ritratte nel verde scenario offerto dal cortile del loro studio. Come sostiene Jan Op de Beeck su boeks.gent, Denicolai & Provoost “desiderano andare fuori, imbarcarsi nel mondo in modo ricettivo, esplorativo, contemplativo e coinvolto”. Evidenziamo dunque questa loro ricettività nell’esercizio di selezione dei fumetti d’artista.
Matt Mullican & Lawrence Weiner
In the Crack of the Dawn
Pubblicato da mai 36 galerie (Lucerne) e Yves Gevaert (Brussels), settembre 1991
Denicolai & Provoost: La prima cosa da notare è quanto sia interessante vedere le frasi di Weiner spogliate della loro veste abituale. Qui sono trattate come appunti scritti a mano libera. Le parole sono quasi sempre presenti nei fumetti, ma quando le frasi di Wiener sono inserite in tal contesto diventano qualcos’altro. Questo fumetto d’artista propone una narrazione che è consegnata all’immagine invece che al tipico storyboard. Ci sono comunque indizi di una storia, ancorché astratta. Per esempio, l’ambientazione è specificamente urbana, il che ha probabilmente a che fare con il lavoro di Matt Mullican con gli spazi virtuali.
Cristophe Terlinden
3
Pubblicato da techtur *, 1998
Denicolai & Provoost: Questo fumetto è estraneo a qualsiasi narrazione pur proponendo una storia molto specifica. Nella parte centrale del libro non succede granché: una serie di pagine monocromatiche, che sarebbero una uguale all’altra se non fosse per certe minime differenze dovute ai difetti di stampa. Ma l’ultima pagina chiarisce ciò che sta accadendo: una personaggio raccoglie la sostanza monocromatica delle pagine precedenti. È difficile capire se la storia si sviluppa in termini di tempo, di spazio, oppure entrambi. Potrebbe anche trattarsi di una telecamera che scorre su una grande quantità di senape, che il protagonista sta stranamente raccogliendo con la mano, alla fine di tutto.
David De Tscharner & Benoit Plateus
Michael
Pubblicato da Triangle Books, 2014
Denicolai & Provoost: Questa è un’appropriazione, un remake, una rievocazione. I due artisti hanno scelto quello che pensavano fosse il fumetto più brutto della loro collezione, Prince Michael [Jackson. Ndr] di Orkal del 1984, e lo hanno copiato riproducendo le tavole con raffinati collage. La colorazione delle figure avviene solo attraverso un patchwork di pagine di riviste con foto e texture. Gli artisti spiegano che hanno lavorato in modo collaborativo, come chirurghi della carta, seguendo una certa routine quotidiana. Nessuno dei due ha un interesse speciale per Michael Jackson, e la loro pratica non si occupa di figure pop. Questo libro è piuttosto un folle viaggio, pretesto per fare una serie di collage, insieme, da un fumetto.
Akio Suzuki
Oto Date
Pubblicato da Académie der Künste Berlin, 1996
Denicolai & Provoost: Questo fumetto è in realtà una guida per navigare un’installazione sonora che l’artista ha creato nel 1996 a Berlino, nell’ambito del festival Sonambiente. Suzuki ha segnato certi punti specifici con un simbolo, ovvero un disegno delle orecchie di John Cage (che sembrano piedi) dove il visitatore dovrebbe stare e ascoltare il suono della città. Il fumetto è sia uno strumento per navigare nello spazio che un’escursione poetica attraverso la storia di un personaggio di cui il lettore/visitatore deve appropriarsi. Sei chiamato a calarti nei suoi panni. Il personaggio principale, un gatto, è il mezzo con cui l’artista spiega il proprio lavoro. Quando l’abbiamo incontrato in Francia nel 2007 Suzuki faceva disegni simili, usando il gatto per comunicare con noi e con la gente della valle del Drobie, dato che non condividevamo nessun’altra lingua se non quella dei fumetti.
Ken Tanimoto / Dan Graham
Manga Dan Graham Story
Pubblicato in DAN GRAHAM: BEYOND, di Simpson and lles, MIT Press, 2009
Denicolai & Provoost: Questo non è propriamente il fumetto di un artista contemporaneo, ma una biografia di Dan Graham disegnata da Ken Tanimoto in forma di fumetto. È stata inserita in un grande catalogo del lavoro di Graham, e precedentemente pubblicata nel contesto di altre mostre dell’artista. Ci piace come questa figura affermata sia stata felice di essere trasformata in un personaggio, specialmente nel contesto istituzionale di un catalogo. C’è uno spirito pop che è presente anche nel suo lavoro. L’escursus rende il grande libro meno pretenzioso e al tempo stesso più ricco. Ci piace trasformare le cose reali in disegno. È un modo per appropriarcene, e per interrogarci riguardo a cosa succede durante la traduzione.
Adrien Tirtiaux
THINGS DESIGN THEMSELVES and SPACE IS TIME
Pubblicato da Provincie Antwerpen, 2013 e Andreas Baur/Galerien der Stadt Esslingen am Neckar, 2013
Denicolai & Provoost: In due libri, l’artista affianca i suoi fumetti insieme al proprio lavoro, opponendo le fotografie delle sue installazioni architettoniche alle loro versioni disegnate in uno storyboard. È un’opposizione molto complessa che pone questi libri a metà strada tra il catalogo e il libro d’artista. I disegni di opere d’arte reali ricordano il lavoro di Louise Lawler, dove fotografa e poi disegna opere d’arte popolare in un contesto domestico. Nelle installazioni di Tirtiaux c’è anche una sorta di estetica del fumetto. Ci sentiamo vicini al lavoro di Adrien, al suo modo di lavorare nello spazio, al suo senso dell’umorismo.
May 26, 2021