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Non hai ancora deciso per chi votare? Confronta i programmi culturali

Stefano Pirovano

A poche ore dal dal voto abbiamo analizzato i programmi culturali dei principali partiti. PD e Movimento 5 Stelle sono allineati, ma con differenze. La Lega Nord promette di costruire a Como il più grande museo d’arte moderna del Nord Italia. Forza Italia non ha un programma a riguardo.

Domenica 4 marzo gli italiani andranno a votare e probabilmente molti di loro sono ancora indecisi. La campagna elettorale è stata aspra e a questo punto domina l’impressione che nessuno meriti davvero di vincere. E’ quindi difficile fare previsioni, ma comunque vada è anche lecito aspettarsi che i programmi elettorali verranno disattesi, visto che nessuno avrà i numeri per governare da solo. Data questa premessa, è pur vero che i programmi sono uno dei pochi parametri di valutazione oggettivi a disposizione degli elettori, e visto che ci occupiamo di cultura, è questa la questione che ci sta a cuore analizzare. Dopotutto non è possibile pensare di progredire veramente in nessuno dei settori ritenuti principali (economia, lavoro, difesa) se prima non si è investito nel sapere, che è il vero motore di sviluppo di qualsiasi società, anche la più competitiva.

Partiamo dal programma del Partito Democratico, di cui è membro l’attuale Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, sicuramente il più dinamico ministro della cultura che l’Italia abbia avuto da molti anni a questa parte. A lui si devono riforme importanti, come quella che ha dato autonomia di spesa ai 30 principali musei nazionali; l’Art Bonus; l’inasprimento delle pene contro i falsari; l’introduzione di norme più ragionevoli in merito all’esportazione di opere d’arte. E’ stato Franceschini, inoltre, che ha organizzato e presieduto in Italia il primo G7 cultura della storia, ed è il governo di cui è membro ad aver avviato la riforma del terzo settore, di cui molte istituzioni culturali beneficeranno nel prossimo futuro. Dato l’impegno profuso, abbiamo l’impressione che il programma elettorale proposto avrebbe potuto essere più incisivo. Vengono infatti indicate linee generali di buon senso, ma poi le proposte più rilevanti sono 1) estendere l’Art Bonus alle micro donazioni; 2) istituire un fondo per messa in sicurezza di beni culturali in aree sismiche.

Il programma del Movimento 5 Stelle è strutturato, facile da navigare e diviso in sottoprogrammi. Esiste quindi un sottoprogramma specifico dedicato ai Beni Culturali, introdotto da un testo che ben spiega perché è importante investire in cultura. Il primo obiettivo dei 5 Stelle è evitare le politiche di corto respiro, poco utili in questo settore. A questo proposito si dice: ‘È necessario che si cominci a considerare la Cultura come elemento costitutivo e settore strategico per la crescita del Paese’. Riguardo ai monumenti, si punta sulle risorse locali e, come nel caso del PD, si propone di estendere l’Art Bonus alle micro donazioni. Si propone inoltre una riforma del sistema di finanziamento pubblico degli istituti culturali, per rendere più trasparente e razionale la distribuzione delle risorse. Si propone anche di ‘aggiustare’ la riforma del Ministero voluta da Franceschini, per migliorare il rapporto tra Soprintendenze, musei e Direzioni generali; e si intende rivedere in senso restrittivo e anti-commerciale le nuove norme in materia di esportazione – considerando di fatto il mercato come un problema, invece che come una risorsa. Si propone inoltre di produrre una mappa dei beni culturali ‘materiali e immateriali’ attualmente in abbandono, in modo da poter poi programmare il recupero di questi beni. Il Movimento 5 Stelle ha anche proposto di istituire un fondo speciale per la catalogazione e la digitalizzazione del patrimonio artistico e, in linea generale, intende ridare potere alle Soprintendenze per garantire maggior tutela del territorio. Infine, si ribadisce la necessità di un riconoscimento giuridico delle professioni che operano nel campi dei beni culturali. Il programma è ideologicamente schierato verso il potere pubblico, e coerente ai principi su cui il sistema di tutela sviluppato in Italia a partire dalla fine degli anni Sessanta è incardinato.

La sezione del programma della Lega Nord destinata alla cultura si intitola ‘Beni culturali e identità Italiana’. I beni culturali sono pensati principalmente in relazione al turismo e si dice che lo Stato dovrebbe avere solo funzione sussidiaria, lasciando ampio spazio agli enti locali. Si dice anche che i beni culturali sono un settore strategico, ‘che più di ogni altro può garantirci una primazia nei confronti del resto del mondo’. Invertendo la tendenza a de-localizzare, l’Italia potrebbe tornare a essere ‘la capitale del mondo in questo settore’. Il programma dichiara che all’Italia ‘è riconosciuto e affidato – non si specifica da chi – il compito di essere il paese che indica agli altri come si produce il bello, come si vive con gusto. L’Italia e le sue mille culture deve essere la Silicon Valley dei beni culturali, la Bangalore del paesaggio, la Shanghai del bien vivre’. La prima cosa da fare per raggiungere questo scopo, secondo la Lega Nord, sarebbe quella di trasformare il Ministero dei Beni culturali in Ministero del Tesoro dei beni culturali; ma anche in questo caso non si specifica né perché, né a quale scopo. Poi, bisognerebbe assoldare persone specializzate in marketing e sviluppo per promuovere l’immenso Patrimonio artistico di questo paese’. Inoltre, si dice che servirebbe uno studio di fattibilità riguardo al ‘federalismo museale e archeologico’, salvo poi indicare come problema principale dei musei italiani proprio quello di essere parcellizzati e privi di coordinamento. A Como, presso l’ex Casa del Fascio, dovrebbe essere costruito ‘il più grande museo di arte moderna, architettura e design del Nord Italia. L’acuto di un programma dai toni evidentemente populisti è la proposta di defiscalizzare le opere d’arte.

Nel programma depositato da Forza Italia – il documento non è presente sul sito del partito -, nulla si dice riguardo alla cultura o, nello specifico, riguardo ai beni culturali.

June 22, 2021