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160 milioni di valide ragioni per comprare la metà di un Rembrandt

Stefano Pirovano

Nel 2016 Olanda e Francia hanno acquistato dalla famiglia De Rothschild l’unico doppio ritratto a figura intera dipinto da Rembrandt. L’opera è ora pronta per essere esposta al pubblico. Il Riijksmuseum celebra l’eccezionale evento con una mostra che racconta attraverso i ritratti a figura intera l’alta società europea.

Dopo aver trascorso più di quattro secoli in mani private, e dopo una decina di mesi passati nelle sapienti mani dei restauratori, il doppio ritratto a figura intera dei coniugi Marten Soolmans e Opjen Coppit dipinto da Rembrandt nel 1634 è dalla scorsa settimana finalmente a disposizione del pubblico. La Francia e l’Olanda hanno acquistato i due dipinti nel 2016 dalla famiglia Rothschild per una cifra di poco superiore a €160 milioni, stabilendo così la prima co-proprietà di questo tipo nella storia dell’arte. ‘Un gruppo di filantropi Olandesi sarebbe anche stato pronto ad acquisire il doppio dipinto per intero’ ci ha spiegato Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum di Amsterdam. Ma la Francia non voleva che l’opera lasciasse per sempre il paese, dove si trovava da quando Éric de Rothschild aveva voluto i coniugi olandesi come vestali della propria camera da letto. Così si è deciso di dividerne la proprietà, pur mantenendo i due dipinti inseparabili. Tecnicamente, secondo quanto afferma Mr Dibbits, il Louvre possiede Opjen, mentre Marten è del Rijksmusem. Ma l’accordo stabilisce che i quadri devono stare insieme e così i due paesi si sono accordati per esporli a turno. Inizia l’Olanda, che li avrà per per tre mesi. Poi le opere torneranno a Parigi (Louvre, settembre 2018) per altri tre. Da quel momento si succederanno cicli di 5 e otto anni.

Viste dal vivo le due opere sono davvero impressionanti, e la nostra sensazione è che Francia e Olanda abbiano speso bene le proprie risorse dando un messaggio estremamente positivo in tempi di grandi disuguaglianze e strapotere dei privati. E’ infatti da cogliere come un fatto positivo che due governi abbiano il coraggio e trovino le risorse per imporsi sul mercato dei privati mantenendo in Europa, e a disposizione dei sui cittadini, un pezzo importante della loro storia. L’arte non può essere la soluzione ai problemi di tutti i giorni – lavoro, economia, sanità. Ma è dalla cultura, e dunque anche dall’arte, che si deve partire se davvero si intende affrontarli nella maniera migliore. Dopo tutto i quadri sono l’opposto delle tasse indirette; ne beneficiano tutti nella stessa misura.

Il restauro dei coniugi Soolmans, è stato condotto in collaborazione dal Rijksmuseum e dal Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France. I dipinti erano già stati restaurati in momenti e luoghi diversi agli inizi degli anni Cinquanta – lui a New York, nel 1952, lei a Amsterdam, quattro anni dopo. Il primo passo è stato quello di rimuovere la vernice originaria e assottigliare i restauri precedenti per restituire ai colori la dinamica generale. ‘I tessuti neri erano i più preziosi dell’epoca’ ci spiega Mr. Dibbts, perché erano i più difficili da tingere e da conservare’. Rembrandt li ha dipinti con cura eccezionale e linee precisissime. I merletti bianchi sono stati ottenuti dipingendo in nero sopra uno sfondo bianco uniforme, cosa non usuale. E si notino pure le rose che adornano le scarpe del signor Soolmans. Dopo il restauro hanno assunto una carnosità addirittura effervescente. Ma questo è solo l’aspetto più visibile dell’intervento degli scorsi mesi. Le analisi hanno infatti rivelato almeno due aspetti fondamentali, prima ignoti agli studiosi. Il primo è che Rembrandt ha usato una stessa, grande tela, che ha tagliato in due solo dopo aver dato lo strato preparatorio. Questo potrebbe far ipotizzare che a un certo punto il pittore avesse anche preso in considerazione di eseguire il doppio ritratto su un quadro singolo. Secondo aspetto, l’XRF ha rivelato che Rembrandt aveva originariamente dipinto un arco alle spalle di Marten Soolmans (sulla destra, dove ora c’è una tenda) e due archi dietro alla sua Signora. Ne deriverebbe un ambiente molto profondo e arioso, più coerente con il pavimento e il gradino dipinto da Rembrandt alle spalle delle due figure.

Ma se anche si trattasse di una correzione dell’idea originale, magari apportata dalla’artista su indicazione del committente, il risultato non è affatto in discussione. E deve essere sembrato tale anche ai contemporanei, se il secondo marito di Opjen Coppit, il capitano Maerten Daey, decise di tenere con sé il dipinto che di fatto celebrava il matrimonio precedente della moglie. Come a dire, a Rembrandt non si comanda.

E visto che dopo tutto si tratta di due giovani coniugi (lei è dipinta in gravidanza), ecco che il Rijksmuseum ha avuto la brillante idea di organizzare una grande festa, e invitare al party i rappresentanti più illustri dell’alta società di cui anche i Soolmans sono stati parte. Così è venuta l’idea di organizzare una mostra sui ritratti a figura intera, e grandezza naturale, che è un altro unicum nel suo genere. All’imperdibile evento mondano ci sono personalità come Enrico il Pio e la moglie (Lucas Cranach, 1514), Carlo V con il suo cane (Jackob Seisnegger, 1532), Livia Thiene e Iseppo do Porto con i figli (Paolo Veronese, 1555), Bernardo Spini e Pace Rivola Spini (Giovanni Battista Moroni, 1573-75), ma anche personalità ai a nostri tempi più vicine come Marcellin Gilbert Desboutin (Edouard Manet, 1874), la Marchesa Casati (Boldini, 1908), o il Dottor Pozzi (John Singer Sargent). Sono ritratti spesso sontuosi, pregni di riferimenti al personaggio dipinto, e alla cultura della sua epoca, decisamente più espressivi di ritratti a mezzo busto, che facilmente sacrificano lo fondo a favore dell’intimità dello sguardo. Intitolata High Society la mostra è il miglior omaggio che si potesse immaginare al doppio ritratto di Rembrandt e a quello che significa per la cultura Europea e per le infinite storie che la attraversano.

June 22, 2021